Agevolazioni fiscali per l’abbattimento delle barriere architettoniche 2024

Si sente spesso parlare di barriere architettoniche soprattutto per quanto riguarda la libertà di movimento in città: marciapiedi senza scivoli d’accesso, edifici privi di ascensori, nessuna alternativa alle scale per accedere ad alcuni luoghi pubblici.

La questione purtroppo non riguarda solo gli spazi condivisi o i grandi centri urbani: le barriere architettoniche sono un problema concreto anche all’interno delle abitazioni private, negli uffici o negli spazi condominiali in condivisione.

Facciamo un po’ di chiarezza e, prima di tutto, spieghiamo bene cosa s’intende quando parliamo di barriere architettoniche. 

Quali sono le barriere architettoniche?

Si tratta di tutti quegli ostacoli che possono essere fonte di disagio per la mobilità di qualunque persona, quindi non solo di persone con disabilità, ma anche di persone anziane o di chi ha capacità motorie ridotte temporanee.

In generale possiamo parlare di vere e proprie barriere architettoniche anche quando gli ostacoli non limitano direttamente il movimento, ma impediscono l’utilizzo di attrezzature o strumenti, oppure quando la mancanza di segnalazioni impedisce l’orientamento e il riconoscimento di possibili pericoli, specialmente per persone cieche, ipovedenti o non udenti.

La notizia positiva è che esistono diversi contributi e agevolazioni fiscali per chiunque desideri intervenire per l’abbattimento di queste barriere. 

Contributi legge 13/1989 per superare le barriere architettoniche

Innanzitutto vi tornerà utile informarvi sui contributi ottenibili in base alla legge n. 13 del 1989, la più importante in tema di abbattimento delle barriere architettoniche.

È grazie a questa legge, infatti, che potrete ottenere alcuni importanti contributi, in particolare per il superamento di barriere architettoniche su immobili privati già esistenti, in cui siano residenti persone con disabilità o con limitazioni di movimento permanenti.

Per la domanda dovrete fare un’apposita richiesta al sindaco del Comune nel quale è situato l’immobile, entro il 1° marzo dell’anno. A questa richiesta dovranno essere allegati altri documenti: un certificato medico che attesti la condizione del richiedente, una descrizione delle opere che si vogliono effettuare e della spesa prevista, un’autocertificazione nella quale si indica la posizione dell’immobile dove risiede il richiedente e dove si segnalano le barriere presenti.

Gli interventi per i quali si richiede il contributo non devono essere già stati realizzati o in corso d’opera.

Per quali opere si può richiedere il contributo della legge 13/1989?

Per opere riguardanti le parti comuni di un edificio, oppure per immobili privati che richiedono interventi interni o esterni, come ad esempio la realizzazione di una rampa oppure l’installazione di un ascensore.

Una volta che la domanda sarà stata esaminata e ammessa da parte dell’amministrazione comunale, il contributo erogato sarà stabilito sulla base delle spese effettivamente sostenute e comprovate. Esso infatti sarà concesso dopo i lavori e in base alle fatture presentate, da richiedere sempre.

Ma non finisce qui: un’altra importante occasione di risparmio arriva dalle agevolazioni sull’IVA.

L’agevolazione dell’IVA al 4%

Per interventi su immobili già esistenti l’applicazione dell’aliquota IVA è agevolata al 4% anziché al 22%.

Tale aiuto si applica per l’abbattimento di barriere architettoniche all’interno di abitazioni private e per parti comuni di un edificio. Alcuni esempi: la sostituzione di porte, la realizzazione di un ascensore o di una passerella, oppure ancora l’installazione di un montascale a piattaforma.

Per ottenere queste agevolazioni, in particolare nel caso di interventi edilizi che richiedono una pratica comunale, è necessario presentare all’azienda che esegue i lavori una copia del titolo edilizio abilitativo rilasciato proprio dal Comune.

Trattandosi comunque di pratiche burocratiche che possono rivelarsi complesse, vi invitiamo a contattarci per approfondire l’argomento, richiedere maggiori informazioni o chiarire alcuni punti.

Bonus ristrutturazione 50%: come cambierà dopo il 31 dicembre 2024

C’è un’altra importante agevolazione, ovvero la detrazione IRPEF per lavori di ristrutturazione edilizia al fine di rimuovere le barriere architettoniche. Si può usufruire di una detrazione pari al:

  • 50%, su un massimo di 96.000 euro per ogni unità immobiliare, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 
  • 36%, da calcolare su un massimo di 48.000 euro, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2025.

Tra gli interventi detraibili potete annotare le spese per l’installazione di ascensori e montacarichi, oppure la sostituzione di scale e rampe, o ancora l’installazione di qualunque strumento robotico o tecnologico che favorisca la mobilità interna o esterna delle persone con disabilità.

Dovete però tenere presente che questa agevolazione non è cumulabile con la detrazione IRPEF del 19% per l’acquisto di mezzi sanitari per persone disabili.

Quali documenti servono per avere la detrazione del 50%?

Prima di tutto il pagamento dei lavori dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario parlante, indicando nella causale il riferimento all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, insieme al codice fiscale di chi paga e di chi beneficia della ristrutturazione. Ricordate, inoltre, che ogni lavoro deve essere comprovato con l’emissione di regolare fattura.

Bonus barriere architettoniche 2024

Una delle grandi novità per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche era stata l’introduzione del bonus barriere architettoniche 75% alla fine del 2021 con la pubblicazione della Legge di Bilancio 2022. 

Il bonus nasceva e continua a esistere per realizzare interventi per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Dal 1° gennaio 2023, in caso di condomini serve la maggioranza semplificata ovvero è necessario che la maggioranza di chi partecipa all’assemblea sia pari ad almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio (art. 1, comma 365, legge n. 197/2022).

Con la pubblicazione del decreto legge n. 39 nella Gazzetta Ufficiale, però, non c’è più la possibilità di usufruire dell’alternativa dello sconto in fattura o della cessione del credito tranne nel caso degli interventi sulle parti comuni per i quali, prima del 29 dicembre 2023, data di entrata in vigore del D.L. 212/2023:

  • era già stata presentata la richiesta del titolo abilitativo
  • erano già iniziati i lavori. Oppure, nel caso in cui i lavori non erano ancora iniziati, era stata concordata in modo vincolante la fornitura dei beni e dei servizi necessari per i lavori ed era stato versato un acconto – se per gli interventi non era necessaria la presentazione di un titolo abilitativo.

Vediamo di seguito come funziona il bonus, quando scade e chi può accedervi.

Come funziona il bonus 2024?

Il bonus barriere architettoniche 2024 permette di avere una detrazione d’imposta del 75% sulle spese comprese nel periodo tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 e la detrazione deve essere divisa in 5 quote annuali di pari importo tra chi ne ha diritto.

Il bonus permette l’installazione di ascensori, piattaforme e servoscala in modo da ottenere l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici esistenti.

Gli importi massimi su cui calcolare la detrazione sono:

  • 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari che si trovano in edifici plurifamiliari indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari di cui è composto l’edificio, per gli edifici che hanno da due a otto unità immobiliari
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari di cui è composto l’edificio, per gli edifici che hanno più di otto unità immobiliari.

Ogni intervento deve rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministero dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”.

Quando scade?

Con la Legge di Bilancio 2023 – Legge n. 197/2022 – l’agevolazione, che è stata rinominata “bonus ascensore”, è stata prorogata al 31 dicembre 2025.

Chi può usufruire del bonus?

Possono usufruire del bonus barriere architettoniche 75%, che possiamo chiamare anche bonus ascensore, possono accedere condomini, privati o persone giuridiche purché provvedano a effettuare un intervento di abbattimento delle barriere architettoniche dell’edificio.

Quali interventi rientrano nell’abbattimento delle barriere architettoniche?

Come avrete visto esistono tante diverse possibilità di ottenere contributi e agevolazioni per abbattere le barriere architettoniche nella propria casa, l’importante è non perdersi gli eventuali aggiornamenti normativi e soprattutto accertarsi di avere tutta la documentazione necessaria.

Proprio per questo, per qualsiasi informazione in più e per non rischiare di fare errori, vi suggeriamo sempre di rivolgervi a consulenti specializzati, che possano esaminare concretamente la vostra situazione. Per altre informazioni, vi invitiamo anche a visitare la nostra pagina dedicata a finanziamenti e agevolazioni fiscali.

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