Legge 104: una legge per i diritti delle persone con disabilità
Diritti e agevolazioni della Legge 104
Nel nostro Paese a coloro che, per cause naturali e non, si trovano ad avere una disabilità o delle difficoltà motorie, lo Stato riconosce il diritto di potersi muovere e lavorare in sicurezza tramite la Legge 104/92 che “detta i principi dell’ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata”.
La legge 104 punta a garantire il rispetto e i diritti delle persone con disabilità, la loro integrazione nella famiglia e nella società e la loro massima autonomia. Predispone, inoltre, misure apposite per assicurare loro la possibilità di partecipare liberamente a tutte le attività collettive.
All’art. 8, la Legge 104, in particolare, definisce nel dettaglio i provvedimenti previsti per favorire l’inserimento e l’integrazione sociale delle persone con disabilità tra cui:
- aiuto socio-psico-pedagogico, assistenza sociale e sanitaria a domicilio, aiuto domestico ed economico per le persone con disabilità e il loro nucleo familiare
- aiuto personale a chi si trova in situazione di parziale autonomia di movimento
- abbattimento delle barriere architettoniche per garantire l’accesso agli edifici pubblici e privati
- misure per garantire il diritto all’informazione e allo studio delle persone con disabilità, attraverso le dotazioni didattiche e tecniche e la disponibilità di personale qualificato
- interventi per facilitare l’accesso a servizi educativi, sportivi, di tempo libero e sociali
- provvedimenti per favorire l’integrazione nei luoghi di lavoro
- provvedimenti che assicurino la fruibilità dei mezzi di trasporto, pubblico e privato, e l’organizzazione di trasporti specifici
- predisposizione di comunità alloggio e case-famiglia per garantire un ambiente adeguato
- centri socio-riabilitativi ed educativi dove possa trascorrere le giornate chi ha già assolto l’obbligo scolastico, in modo da integrarsi con la collettività.
Andiamo a vedere nello specifico quali sono i provvedimenti della Legge 104 per far sì che ad una persona che ha difficoltà a muoversi o è portatrice di una disabilità non venga a mancare nessuna delle componenti importanti per la sua vita. L’uomo, infatti, per natura, tende a cercare di aggregarsi ad altri individui e ad inserirsi nella società. Per poter sviluppare relazioni con altre persone, quindi, necessita anche di poter fruire dei luoghi pubblici.
Accessibilità a strutture sportive e ricreative
Perché la vita di una persona con disabilità possa essere una vita piena, è importante che abbia libero accesso non solo all’istruzione, ma anche alle attività sportive, turistiche e ricreative. Perché ogni persona deve avere diritto di dedicarsi ad uno sport, individuale o di squadra, prendersi del tempo per andare in vacanza o, semplicemente, distrarsi un po’, rompere la routine quotidiana.
A questo scopo l’art. 23 stabilisce che il Comitato Olimpico Nazionale Italiano( CONI) le Regioni e i Comuni devono progettare ogni impianto facendo attenzione che non ci siano barriere architettoniche, in modo da garantire l’accesso al mare, a piscine, palestre e strutture sportive di ogni tipo alle persone con disabilità. Per approfondire l’abbattimento delle barriere architettoniche negli impianti sportivi rimandiamo al nostro articolo del 4 settembre 2018.
Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche
L’art. 24 della Legge 104 stabilisce che gli edifici che non risultano costruiti in conformità con le leggi riguardanti l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche e dunque non fruibili in piena autonomia da persone con disabilità, non ottengono il certificato di abitabilità e agibilità.
Ma cosa sono le barriere architettoniche e perché è importante eliminarle? Come dice la Legge 236/1989, le barriere architettoniche sono ostacoli fisici che mettono a disagio chi non ha una piena capacità di movimento e impediscono l’uso delle attrezzature. La loro mancata segnalazione con adeguati cartelli, inoltre, può mettere in pericolo chi non riesce a riconoscere e/o orientarsi nei luoghi.
Dunque, il problema creato dalla presenza delle barriere è sentito soprattutto dalle persone che hanno difficoltà a muoversi in maniera autonoma e può causare problemi molto gravi alla loro salute. Per chi non riesce a muoversi in piena autonomia, ogni dislivello da superare diventa un ostacolo da affrontare.
L’art. 24, per garantire il libero accesso da parte di chi ha difficoltà motorie, prevede che gli edifici pubblici e privati aperti al pubblico debbano essere costruiti nel rispetto delle leggi, ovvero debbano essere stati autorizzati da regolare concessione edilizia. A tal fine il progettista deve rendere una dichiarazione in forma di perizia giurata firmata da un tecnico. Sarà l’Ufficio Comunale a verificare che gli edifici abbiano i requisiti per il rilascio della concessione.
Nel caso in cui gli edifici non risultino costruiti in conformità con le leggi riguardanti l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche, sono ritenute responsabili tutte le figure tecniche che hanno partecipato alla progettazione e costruzione degli edifici, ovvero il progettista, il direttore dei lavori, il responsabile tecnico degli accertamenti per l’agibilità o l’abitabilità e il collaudatore.
Una delle soluzioni che può essere utile per eliminare le barriere architettoniche è l’installazione di montascale e miniascensori.
Agevolazioni fiscali e lavorative previste dalla Legge 104
Spesso chi è portatore di disabilità o ha difficoltà a muoversi non può vivere in autonomia nella propria casa ed è quindi ospitato da un familiare. La legge 104, tenendo conto di questa possibilità e volendo assicurare la serenità del nucleo familiare della persona con disabilità, ha previsto alcune agevolazioni per i familiari che li assistono.
Se il familiare convive con la persona portatrice di disabilità, questa diventa parte del suo stato di famiglia ed egli ha diritto di detrarre le spese mediche effettuate per suo conto.
Il familiare che rientra nel 3° grado di parentela della persona assistita ha diritto anche a tre giorni di permesso mensile retribuito. Se la persona con difficoltà motorie o disabilità necessita di assistenza continua, il familiare può fare domanda di lavorare nella sede più vicina alla sua abitazione. Può, inoltre, chiedere un congedo straordinario retribuito di due anni ,che va considerato come periodo totale massimo di congedo per l’assistenza di una persona con disabilità.
Inoltre, il familiare che assiste una persona con difficoltà a muoversi in autonomia e matura 30 anni di contributi può chiedere di andare in pensione in anticipo.
Per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’abitazione in cui vive chi ha difficoltà motorie, lo Stato mette a disposizione detrazioni fiscali del 50% sull’installazione di dispositivi di facilitazione degli spostamenti, come miniascensori e montascale. Per maggiori informazioni ti consigliamo di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.
La legge 104 e il bonus da 1.900 euro per i caregiver
La legge di Bilancio 2018 prevedeva l’istituzione di un bonus da 1.900 euro per i “caregiver”, ovvero i familiari che assistono un parente con disabilità che abbia più di 80 anni. Il provvedimento, però, non è stato dettagliato e non è al momento in discussione al Governo.
Altre novità previste per i caregiver, qualora il bonus entrasse in vigore: nuovi contributi previdenziali e possibilità di chiedere il lavoro part-time o il tele-lavoro.
Al di là della possibile approvazione futura di questo bonus, la legge 104 rimane la legge italiana più importante per assicurare a chi è portatore di una disabilità o ha difficoltà motorie che i suoi diritti vengano rispettati e che possa integrarsi nella collettività.
Grazie alla Legge 104, una persona con disabilità può frequentare una piscina, andare al mare o recarsi in Comune, e il familiare che lo assiste può usufruire di permessi retribuiti, lavorare vicino a casa e detrarre le spese mediche.